Continuando la mia passeggiata nel centro storico di Rimini, ho raggiunto un altro monumento simbolo della storia riminese, il Tempio Malatestiano. Sorge dall’idea del signore di Rimini, Sigismondo Malatesta, di ampliare la chiesa francescana preesistente per creare una piccola cappella che avrebbe ospitato il suo sepolcro.
Mi ha molto incuriosito il fatto che il progetto originale variò diverse volte a seconda dell’andamento delle campagne militari di Sigismondo: venne ampliato in modo che potesse celebrare ed esaltare anche tutta la sua famiglia a seguito di ingenti guadagni, e poi rimase incompiuto a dimostrazione della sua fragilità economica ma anche a causa della successiva scomunica da parte di Papa Pio II.

In effetti, entrando all’interno del Tempio Malatestiano si ha l’impressione di essere in un tempio pagano in quanto non spiccano subito gli elementi religiosi. Infatti, con i suoi elementi classici e neoplatonici, il tempio riflette con esattezza la raffinatezza intellettuale e filosofica della Rimini di metà Quattrocento.
Il progetto vide protagonisti Leon Battista Alberti e Matteo de’ Pasti e vanta il contributo di celebri artisti quali Giotto e Piero della Francesca.
All’interno del Tempio Malatestiano ho notato numerosi simboli, tra cui ad esempio l’elefante, inseriti con l’intento di rappresentare e celebrare la forza, la potenza e l’imperturbabilità di Sigismondo e della sua famiglia e soprattutto della sua amata Isotta.
Ha attirato la mia attenzione il bassorilievo della città di Rimini e in particolare il fatto che, a conferma della volontà di Sigismondo di esaltare se stesso, esso si trovi nella Cappella dei Pianeti sotto il segno del Cancro, segno zodiacale del Malatesta, invece che sotto lo Scorpione che è proprio il segno della città di Rimini; nel bassorilievo si riconoscono le mura, le torri, il castello e il ponte di Tiberio.
Ogni giorno scopro uno dei tanti segreti che rendono Rimini unica, ora, aspetto il tour notturno nel centro storico di Rimini.